Esiste un luogo prezioso dove il tempo pare fermarsi. Là dove vari fiumi sotterranei si intrecciano ed emergono in polle e torrenti e dove la pietra ed il bosco fondono le loro essenze. Una zona intermedia tra le montagne e le colline che sfumano in valli e selve.

Proprio lì il popolo maestro è composto da cervi, caprioli, daini e cinghiali accompagnati dallo squittire di scoiattoli saltellini ed istrici simpaticoni. Nei cieli come pendoli i voli dei falchi pellegrini e delle giovani poiane o aquile di bassa quota. I grandi e possenti nonni abeti, castagni e pini e le nonne querce, acacie e betulle sussurrano storie e leggende di quei boschi e dei loro abitanti... ma solo in certi momenti del giorno o della notte... e solo per chi riesce a sentirli.

Si esprimono attraverso profumi, odori e movimenti, così leggeri e impercettibili da sfuggire alla fissità dello sguardo.

Bubbiana è nascosta in una gola nel bosco e il suo dono essenziale è invisibile agli occhi.

Lontana da qualsiasi interazione con la civiltà, She Is. Esiste.

Se si potesse osservare con una macchina di Kyrlaand ne vedremmo un'aura a forma di bolla e di tutti i colori dell'arcobaleno. Così la vedo io.
I boschi e le selve tutt'intorno sono variegati e di flora mista, lasciati illibati e spesso resi impraticabili ad arte, per non alterare l'ecosistema autoctono. Là gli alberi sono felicemente padroni. Là dove esistono sentieri da percorrere si godono panorami di vallate e orizzonti.
All' interno del parco si saluta il sole tra gli abeti secolari nei suoi tramonti colore fucsia e ciclamino, nell'attesa del nuovo giorno incantato.

Veruschka Moncini